LAVAGGIO DEL JEANS



  • ONE WASH ( 1° lavaggio - il denim viene bagnato in acqua una volta sola, è ancora una stoffa a rullo che passa attraverso vasche d’ acqua , ancora prima di essere passato al taglio per il confezionamento del pantalone. Il Denim si ridimensiona perdendo lunghezza e larghezza, in tal modo non si modificherà più la taglia del jeans una volta lavato in lavatrice . Aspetto del prodotto: blu scuro uniforme ).
  • STONE WASH ( lavaggio con pietra pomice - il jeans viene lavato con macchine industriali in grossi quantitativi all’ interno delle quali viene posta della pietra pomice in sassi. Il movimento rotatorio della macchina crea uno sfregamento fra pietre e tessuto tale da scolorirlo e da fargli attribuire il tipico colore del jeans slavato. In base alla durata del trattamento il colore può variare dai toni scuri a quelli più chiari. Con i tipici contrasti del jeans usato).
  • SAND BLASTING ( sabbiatura - i jeans vengono spruzzati con forti getti di sabbia, l’ atrito che ne consegue scolorisce il denim creando contrasti mirati in funzione di dove si concentra il getto e dell’ intensità del trattamento. Sono jeans morbidissimi con un vero effetto used ).
  • BLEACHED ( candeggiato - il jeans viene lavato in macchine con additivi a base di ipoclorito o decoloranti , acquisisce un colore più azzurrato tendente al bianco quanto più viene prolungato il trattamento. Si riconosce dall’ inconfondibile odore di candeggina che spesso permane sul tessuto. Questo tipo di trattamento può essere applicato anche per mezzo di spennellate date manualmente su ogni jeans. Con un lavoro metodico e prolungato ad ogni pantalone vengono applicate mediamente 120 pennellate in punti mirati al fine di ottenere un look usato naturale ).
  • DIRTY DENIM ( tessuto sporcato - i jeans dopo aver subito vari trattamenti di base come quelli sopra elencati, vengono posti ad una sovra tintura leggera che attribuisce loro un aspetto sporcato. Tipici e rinomati sono stati i lavaggi al tè o alla camomilla di fine anni novanta anche se oggi esistono differenti colorazioni che possono essere attribuite con questo tipo di trattamento).
  • BURNED EFFECT ( bruciature - usando la fiamma ossidrica si bruciano punti ben precisi della superficie del jeans per conferire un look usato e tecnologico al tempo stesso ).
  • DENIM RESINATO O SPALMATO ( detto anche gommato - il tessuto viene trattato con resine speciali che rendono il denim quasi impermeabilizzato, si ha la sensazione al tatto di toccare una tela somigliante quasi al nylon. Hanno a volte una discreta rigidità, in base anche al peso del denim utilizzato, che si perde successivamente con i primi lavaggi in lavatrice).
  • MOUSTACHE ( baffatura - viene eseguita con un primo processo di sfregamento con carta abrasiva in zone ben precise come il sotto tasche anteriori e dietro le ginocchia poiché sono i due punti in cui le articolazioni piegano la tela e in cui si creano scoloriture tipiche del jeans usato. Successivamente si utilizzano spazzole abrasive in ferro che riducono la differenza tra il baffo e il tessuto nuovo in modo da attribuire l’ aspetto del jeans usato il più naturale possibile; infine, ancora la carta abrasiva conclude il trattamento definendo le linee di demarcazione delle baffature. A volte si usa anche il laser per ottenere l’ effetto moustache. Il laser può attribuire con precisione anche molti altri degli aspetti tipici dell’ usato, scoloriture e contrasti vari su cosce o posteriore ma eleva il costo di lavorazione e solo i produttori più avanzati dispongono di tali macchinari.


Il denim viene frequentemente posto ad ulteriori trattamenti durante il processo di lavorazione,quali: rotture e rammendo, verniciature, ricami o stampe, stropicciature. 

L’effetto BROKEN DENIM si ottiene sfregando il tessuto con dischi abrasivi, mole e con strumenti spesso da officina. Mirando l’ azione in zone ben precise si creano tagli ed aree consumate conferendo al jeans un aspetto vissuto, è importante che siano eseguiti manualmente da operai specializzati in modo che ad ogni jeans sia conferito un aspetto di unicità. Spesso gli strappi vengono successivamente rammendati. 

CRINKEL o “stropicciature” (spesso negli stessi punti delle baffature) sono un intervento molto frequente, Il più delle volte è una semplice presentazione di prodotto, basta infatti lavare il jeans o stirarlo per eliminare tale effetto. Si ottiene stropicciando il jeans con delle mollette in punti ben precisi dopo averlo immerso in una soluzione a base di amido. I jeans vengono poi fatti asciugare in forni per fissare il trattamento. 

Infine, in base alle tendenze della moda o alla creatività di alcuni stilisti, possiamo trovare nel mercato jeans con applicazione quali: stampe, ricami (importantissimi quelli sulle tasche posteriori che rendono riconoscibile la marca), strass, paillettes, perline, swarovsky, patched worked, macchie di vernice e tutto quello che i designer di oggi e di domani sapranno inventare.

Ecco altre definizioni riguardanti il mondo del blue jeans utili da conoscere: 

  • FIVE POCKETS ( cinque tasche ) modello basic ( di base), il più tradizionale con due tasche posteriori, due anteriori ed il famoso quinto taschino "money pocket" (portamonete) posto all’ interno della tasca destra anteriore. STICH ( cucitura ) serve ad unire e rinforzare le parti del jeans. Può essere singola o doppia, a volte è anche tripla. Tradizionalmente di color rame od ocra è l’ impuntura che segue i perimetri delle tasche, dei passanti, della fascia girovita, lungo le gambe internamente e che definisce l’ orlo del pantalone. Oggi viene spesso eseguita, soprattutto quando è multipla, con fili di colori diversi in modo da tale da arricchire l’ immagine del jeans.
  • RIVETS (rivetti ) sono le classiche borchie che vengono poste agli angoli delle tasche come rinforzo. Di color rame, cromati, bronzo o smaltati di svariati colori sono oggi un altro elemento che, da dettaglio tecnico, diventa un ornamento importante e di completamento.
  • FLY ( allacciatura o patta )
  • BOTTOM FLY ( allacciatura a bottoni )
  • ZIP FLY ( allacciatura con cerniera)
  • BELT LOOP ( passanti della cintura )
  • TAB (etichetta) viene apposta solitamente lungo la cucitura della tasca destra posteriore rendendo riconoscibile il marchio, la più famosa è quella rossa del LEVI’ S. PATCH (etichetta ) viene posta sulla fascia della cintura, per tradizione sulla parte posteriore, lato destro. E’ il primo segno di riconoscimento di un marchio ( brand ).
  • LABEL ( etichette interne) vengono poste all’ interno del pantalone per evidenziarne la marca ma alcune sono imposte obbligatoriamente dalle leggi internazionali come quelle che riportano la composizione del tessuto, indicazioni per il lavaggio e la provenienza del prodotto.
  • RED LINE ( cimosa) è quella cucitura interna alla gamba caratterizzata da due righe bianche ed una rossa che si mette in evidenza risvoltando l' orlo del pantalone . Dettaglio importantissimo per un jeans. Proiettando l’ immagine del prodotto al mondo del VINTAGE ( usato d’ epoca per collezionisti), conferisce un look di prestigio che comporta un ulteriore difficoltà nel processo di confezionamento ed un aumento del prezzo di vendita al pubblico.
  • VINTAGE ( d' annata ) è un termine che ha origine dal mondo dell' enologia, raccoglie il concetto della vendemmia e della databilità di un vino, dell' annata per l' appunto. Viene oggi utilizzato nel campo dell' abbigliamento per definire un capo usato, ma soprattutto, per ricondurre quel capo ad epoche passate come ad esempio gli anni 50', 60' o 70'. Grandi produttori di abbigliamento e famosi stilisti possiedono veri e propri archivi, composti da capi collezionati negli anni spesso di alto valore economico. Studiandone i dettagli e le forme, ne traggono l' ispirazione per concepire le future collezioni che saranno presentate e lanciate nell' attuale mondo della moda.
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